Augusta Stazi
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Pittrice post-impressionista
   
 
             
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...L’artista dipinge il suo paese natio: vicoli, archi, strade, case antiche. Ogni pietra le offre un’emozione profonda, ogni angolo è percorso da un’inconfondibile pienezza di vita: è un inno alla luce. I suoi dipinti esaltano il magico dispiegarsi dei colori, morbidi, caldi, ma non irruenti; i suoi paesaggi, soffusi di una dolce malinconia fatta di ricordi, creano una visione ammantata di lirismo e poesia. Il segno, naturalmente, nei suoi quadri diventa un atto normale, ma carico di sincerità, di coscienza e di umanità. Sicché quel mondo pulito più che suo diventa nostro; il suo dipingere all’insegna della discrezione e del silenzio acquista dimensioni simboliche atte a trasfigurare ogni situazione ambientale. (Antonio Oberti critico d’arte)

...La ritmicità e la limpidezza delle pennellate si fondono in un unico contesto, dando risalto ad intimi significati che denotano il gusto non comune e versatile di Augusta Stazi, la quale affronta e risolve i temi con aderenza a precisi canoni per i quali le è connaturato raggiungere colori e luci naturali, oltre ad una freschezza lirica di intimo significato. (Carmelo Tomaselli pittore)

...Protagonista assoluta delle opere di Augusta Stazi è la luce. Magari un sottile raggio di sole che a fatica si insinua nell’intricato bosco e ne illumina un angolo; o il bagliore improvviso che rischiara un’antica strada del paese natio. Della luce l’artista si serve per scrutare dal di dentro, cogliere ogni minimo dettaglio del soggetto da dipingere, e lo fa con emozione, con una carica vitale, solare, originale e con un linguaggio delicato, doti che assicurano una poetica ricchezza spirituale al tema trattato. (Floriana Rinaldi)

...Le opere realizzate nel periodo estivo sono influenzate, in modo evidente, dalla permanenza dell’artista a Torre del Lago, località della Versilia che negli ultimi anni dell’Ottocento accolse il gruppo dei Macchiaioli e il grande compositore italiano Giacomo Puccini. La grande quiete che si respira sulla riva del lago di Massaciuccoli e la magnificenza della pineta torrelaghese generano, nella Stazi, una serenità che viene impressa sulla tela con estrema maestria, con il risultato di raffinate opere incentrate sul tema della luce e del colore. (Giano storico dell’arte)

 

Pubblicazioni su riviste specialistiche:

“Arte Club”, Periodico d’arte, anno XIX marzo-aprile 1978;

“Cronache dal mondo”, Catalogo, anno VIII 30 giugno 1979;

“Mid Times, The International Newsmagazine”, Periodico d’arte, vol. 3 n. 32, anno 1980;

“L’eco dell’arte”, Periodico d’arte, anno XXII n. 3, marzo 1981;

“Arte italiana per il mondo”, Catalogo, edizioni CELIT, anno 1993.


Pubblicazioni su quotidiani
:

Il Messaggero, Il Tempo, Il Giornale d’Italia.

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